Fatti e personaggi del '900

La medaglia di bronzo, Pasquale La Scala

        di Giuseppe Ruberto

 

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Il giovane Pasquale Lascala, (secondogenito di Alberto e Mariagrazia Graziani) era nato a Sambiase il 12 Novembre 1920 fu un soldato cavalleggero di quel glorioso reggimento “ Savoia Cavalleria” (1), che nel mese di giugno del 1941 si ritrovò nel Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR) (2).

Le esigenze del fronte richiesero l'invio di altri due corpi d'armata italiani che assieme allo CSIR furono riuniti nell'8ª Armata (ARMIR). Schierata a sud, nel settore del fiume Don, l'8ª Armata assieme alla 2ª Armata ungherese e alla 3ª Armata rumena avrebbe dovuto coprire il fianco sinistro delle forze tedesche quando l’offensiva sovietica li costrinse una precipitosa ritirata che anticipo l’odissea dei soldati italiani dell’Armir.
Il nostro soldato Pasquale La Scala le cui funzioni era quello servente di mitragliatrice morì il 28 agosto del 1942 colpito dalle linee nemiche. Sepolto in un cimitero della regione del Don, in data 28 giugno del 1945 il Comando Italiano gli conferisce la medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione (3) :
[ Servente di mitragliatrice, durante un combattimento, visti elementi nemici che vi erano annidati in un vicino avvallamento del terreno coperto dal tiro, si slanciava contro di essi. Messili in fuga a colpi di moschetto, li inseguiva fin oltre le linee nemiche, finché veniva compito a sua volta a morte. Esempio cosciente di ardimento].
Rimpatriato nel 1991 per interessamento dei suoi familiari ( per la cronaca i fratelli e sorelle erano Francesco, Achille, e Caterina Lascala ) dopo vari iter burocratici il Ministero per la Difesa riuscì ad ottenere il rimpatrio. Venne ufficiata la cerimonia funebre alla presenza di Mons. Rimedio, vescovo della Diocesi, dell’Autorità militare, civili e politiche ed ai rappresentati della Sezione dei Mutilati ed Invalidi di Guerre, nocche dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri in pensione.
L’urna del povero Pasquale venne tumulata nel cimitero di Sambiase a spese dell’Amministrazione Comunale. Oggi di questo nostro patriota non resta che una fotografia sbiadita nel tempo... ma non nel cuore dello scrivente che si è fatto portatore di quel sentimento patriottico dei cittadini di Sambiase che, ieri come oggi, ancora attendono chi non ha fatto ritorno! (4)

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Note.
1. Il Reggimento "Savoia Cavalleria" fu uno dei più antichi e gloriosi della cavalleria dell'Esercito Italiano. Attualmente il reggimento è inquadrato nella Brigata paracadutisti "Folgore", a seguito della sua trasformazione in reggimento di cavalleria. Le sue origini risalgono alla fine del Seicento, quando avviene la trasformazione delle Gens d'Armes, formazioni di cavalleria pesante ancora dalle caratteristiche privatistiche e legate da rapporti feudali al sovrano, in reparti permanenti direttamente dipendenti dallo Stato.
2. La campagna italiana di Russia rappresentò la partecipazione militare dell’Italia al fianco dalla Germania nazista che aveva deciso di invadere l'Unione Sovietica nel 1941.
3. Notizie tratte da “Ritornando a Casa…! “ di Massimo Iannicelli, in Storicitta, anno II, n°14, maggio 1993, pp.6-7 . Si ringrazia personalmente.
4. ( ibidem nota 3)… I dispersi nell’U.R.S.S. sono oltre 60, di cui 26 di Nicastro e 36 di Sambiase. A questi vanno aggiunti altri 15 (caduti o dispersi) nell'ex Repubblica Jugoslava (10 nativi di Nicastro e 5 di Sambiase).