Cronache Risorgimentali

Lettere a familiari e amici di un giovane patriota. Giovanni Nicotera da Sambiase.

✍️di Giuseppe Ruberto, ricercatore e divulgatore storico.

Scritte dalle prigioni dell'isola di Favignana alla sua amata Gaetanina Poerio, le lettere ritraggono alcuni momenti di vita a Sambiase e in gran parte della sua odissea da giovane rivoluzionario. Gli argomenti della corrispondenza sono molteplici. Tra questi quella di giovane idealista rivoluzionario al fianco dei suoi zii Benedetto e Pasquale Musolino. Le riunioni dei comitati di Sambiase e Nicastro. La sua fuga verso Corfù per la disfatta dei moti del '48 in Calabria. Il suo rientro in suolo italiano attraverso Ancona per partecipare ai moti di Milano. L'amicizia con i fratelli Poerio nel paese di Basaluzzo e l'innamoramento segreto con la giovane Gaetanina. La contrarietà della madre di costei.

 

L'invenzione goliardica di auto sottoscriversi in un biglietto con il titolo di barone ove "entrare" nelle grazie della futura suocera. Le sue riunioni segrete a Torino. L'imbarco da Genova con i volontari alla volta di Sapri. La sua contrarietà sul comitato napoletano e la calunnia di costoro fatta circolare sui giornali di Napoli, all'indomani della sua condanna e della tragica morte dell'amico Carlo Pisacane. I vari processi con il boicottaggio del suo avvocato difensore. La tentata induzione al suo pentimento dal parte del giudice. La sua reazione nel lancio del calamaio dalle sbarre durante il processo. Le catene ai piedi ed al collo per le strade di Napoli e Salerno. Le lettere di Gaetanina Poerio a Cavour per alleviare la pena dell'amato Giovanni. I compagni di cella e l'accanimento dei suoi carcerieri. La visita al carcere di Favigliana del fratello Carlo ed i contrasti col padre Felice. Il depauperamento del patrimonio sacro della sua famiglia per sovvenzionare la sua carcerazione (da cui più tardi i successivi contrasti familiari). L'amicizia con i fratelli massonici nelle carceri siciliani. La sua liberazione da parte dei Mille sulla rotta di Marsala etc.etc.
Queste sue lettere sono un excursus di altalenanti momenti di rabbia e sconforto ma sopratutto di belli sentimenti indelebili verso la patria e la sua amata Nina. Un "leoncino" il nostro Giovanni Nicotera come verrà appellato più tardi da Giuseppe Mazzini. Mi piace citare che alcuni autori ebbero a trarre da alcune sue lettere, tratte dalla corrispondenza dalle carceri della città di Salerno, avviando uno dei tanti accanimenti sul Nicotera alla sola stregua del traditore e dell'ignorante...etc.etc. che nel tempo fu motivo anche di numerosi dibattiti. In verità molte di quelle lettere di Salerno ( città dove si svolse il processo) sappiamo che furono manipolate e trascritte ad uso della polizia borbonica. Del resto basta leggere tutto l'incartamento prodotto dallo stesso Nicotera che alcune di queste missive egli stesso ne ravvisa anticipate calunnie borboniche. Lo stesso lo dimostrerà nelle vesti di Ministro nel processo a Firenze. Per la cronaca gran parte di questa corrispondenza da lui inviata alla sua amata Gaetanina Poerio furono conservate dalla famiglia Pironti e acquistate nelle seconda metà del '900 dal Grande Archivio di Stato di Napoli. Mi piace ricordare che i cittadini di Salerno lo vollero eleggere quale Deputato al Parlamento Italiano. Questo la dice tutta sul nostro illustre calabrese di Sambiase tanto amato dal popolo e disprezzato oltre il dovuto da alcuni dotti della critica storica . Certamente nel corso della sua carriera politica il Nicotera non fu uno stinco di santo, e certamente le accuse di quell'essere trasformista e massone (che tanto accanimento si evince in alcuni testi) oggi per i politici, italiani ed europei, sono divenute una regola; con la sola differenza. che la statua del Patriota e Ministro Giovanni Nicotera da Sambiase è ancora in quelle piazze principali di Salerno e Napoli e di altri paesi della Campania, ed in generale il suo nome campeggia tra le vie di città, paesi e contrade della sua amata patria Italia. In conclusione ( si fa per dire) il materiale archivistico da me rintracciato presso gli Archivi di Stato di Napoli e Palermo è stato sovvenzionato a proprie spese. A tal proposito mi si richiedono notizie e quant'altro sulle mie ricerche di cui ho tratto i primi due volumetti a copia unica a futura pubblicazione.